Uomo politico italiano. Laureatosi in
Giurisprudenza all'università di Torino, nel 1849 fu tra i difensori del
generale G. Ramorino davanti alla Corte di Cassazione. Eletto deputato nel 1851
al Parlamento cisalpino, fu costantemente rieletto. Amico di Depretis, fu
segretario generale al ministero dei Lavori pubblici (1862), e alle Finanze
(1864); nel 1865 fu eletto senatore. Le sue qualità di rigido
amministratore ebbero modo di mettersi in luce quando
S. ricoprì
la carica di ministro dei Lavori pubblici nei Gabinetti Depretis (1887) e Crispi
(1887-89; 1893-96). Nel 1898 divenne presidente del Senato e nel 1900 presidente
del Consiglio dei ministri, succedendo al generale Pelloux. Dimessosi nel 1901,
tenne la presidenza del Senato fino al 1904 (Bistagno, Alessandria
1821-1907).